Per ottimizzare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza cookies. Cliccando accetta si autorizza l'uso dei cookies. Maggiori informazioni
Accetto
Back to top
Menu

Il Giaggiolo

Un fiore dalle origini antiche, coltivato secondo la tradizione

Il fiore

a maggio le colline toscane si colorano di dolci sfumature

Nel mese di maggio il giaggiolo, o Iris, fiorisce rivelando i suoi colori inconfondibili, che animano il paesaggio della campagna toscana. La specie coltivata nel territorio del Chianti e del Pratomagno è soprattutto quella dell’Iris Pallida, pregiato esemplare dai toni violetto pallido dei petali e dal profumo delicatissimo.

Il rizoma

dal cuore dell’Iris la sua ricchezza

Il rizoma è la ricchezza di questi fiori, da cui dopo la coltivazione e le fasi di lavorazione si ricava il prodotto pronto per la distillazione. Il rizoma lavorato ed essiccato viene esportato da Cooperativa Toscana Giaggiolo nel mondo, in particolare a Grasse in Francia, centro importante per la produzione di profumi di alta gamma.

La piantagione

con cura gli agricoltori piantano l’iris, come una volta

Seguendo procedure ormai centenarie, dalla metà di settembre si effettua la piantagione delle barbatelle. Queste, lavorando il terreno a mano, sono piantate tra i filari di ulivi, in aree alto collinari e montane, su terrazzamenti destinati ad un tipo di coltura integrativa. Dopo la piantagione, gli Iris crescono in modo spontaneo, con la sola accortezza di liberarli dalle piante infestanti, il principale pericolo per la coltura. 

La raccolta

dopo tre anni la pianta di Iris è pronta per la lavorazione

La raccolta è effettuata dopo tre anni dalla piantagione, da metà luglio a metà settembre. Prevalentemente con tecniche manuali, la pianta viene tolta dal terreno e subito lavorata, dal rizoma sono separate le barbatelle, che serviranno per la piantagione successiva. Sono proprio queste parti della pianta che saranno stipate in magazzino per poi essere messe a dimora ad ottobre. Il rizoma raccolto, invece, è pronto per la lavorazione. 

Il rizoma nero

pulito e tagliato, l’Iris non decorticato è pronto per la vendita

I rizomi di giaggiolo raccolti sono lavorati, privati delle foglie e delle radici; il successivo lavaggio in recipienti di legno o cotto elimina i residui di terreno rimasti. I rizomi puliti sono tagliati a fette e lasciati ad asciugare al sole per renderli ben secchi e pronti per la conservazione nei magazzini di stoccaggio. Dopo 4-6 mesi il profumo caratteristico di viola pervade i locali ed il prodotto è pronto per la vendita sul mercato internazionale.  

Il rizoma bianco

dopo la raccolta alcuni rizomi sono sbucciati interamente a mano

Una parte dei rizomi puliti è sottoposta alla sbucciatura, svolta interamente a mano con il roncolino, un coltellino appuntito e ritorto. Si ottengono così gli Iris decorticati, rizomi bianchi di qualità superiore utilizzati per la realizzazione di prodotti di eccellenza ed impiegati frequentemente nella produzione di alcolici. Gli Iris ottenuti sono lasciati ad essiccare al sole su stuoie di canna o su reti. Il prodotto è poi stipato nei magazzini e dopo circa 5 mesi può essere immesso suo mercato. 

Il Giglio di Firenze

L’Iris bianco è simbolo della città

Il prestigio del Giaggiolo affonda le sue radici nella storia, tanto che anche la Città di Firenze ne porta il simbolo nello stemma. Il Giglio, emblema del Comune fiorentino, non è altro che il Giaggiolo bianco, tipico di queste terre. La forma è infatti ben frastagliata con ali stilizzate, ed il colore in origine era bianco in campo rosso. Ha assunto l’aspetto attuale nel 1251, quando i Guelfi decisero di invertirne i colori per distinguersi dagli avversari Ghibellini, che, esiliati dalla città, continuavano ad utilizzare lo stemma come proprio.  

Tracce d’arte

da Van Gogh ai giorni nostri, l’Iris musa d’artista

La bellezza del Giaggiolo è stata fonte d’ispirazione per l’arte. I suoi colori, i profumi, le atmosfere hanno ispirato opere conosciute in tutto il mondo, pittori internazionali ed artisti toscani. Van Gogh ha dedicato all’Iris uno dei suoi primi lavori, conservato oggi nel J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Tra gli impressionisti, che da sempre hanno amato questo fiore, Monet ci ha lasciato splendide tele che ritraggono il Giaggiolo e le sue sfumature; mentre il famoso pittore giapponese Hokusai ha realizzato visioni d’Iris fonte d’ispirazione per molti grandi artisti. Tra i pittori locali, Venturino Venturi, originario di Loro Ciuffenna, ha dipinto un’opera ispirata proprio al Giaggiolo.